Step 28- La sintesi finale

 

Il Virosbandometro è un oggetto tanto semplice quanto fondamentale per la nostra società, appartenente alla famiglia della strumentazione scientifica .

Compatto e chiaro nell’interpretazione questo piccolo componente presente all’interno della strumentazione di bordo , ormai, della maggior parte degli aeromobili ha permesso di migliorare costantemente le condizioni di volo e la sicurezza dei piloti, permettendo a quest’ultimi di imparare a calibrare le proprie manovre per renderle sempre più leggiadre e precise. Il virosbandometro come il nome fa intuire divide, infatti, la propria azione su due “sottostrumenti” che combinati insieme permettono al pilota di intuire le giusta inclinazione da tenere per evitare sbandate spiacevoli e pericolose durante il volo.

Per quanto sia uno strumento solo del secolo scorso , ha subito molte migliorie dal punto di vista di materiali e dimensioni proprio a testimoniarne l’importanza; inoltre, nel tempo, è divenuto facilmente accessibile a  tutti anche tramite pubblicità online. Sintomo di questa “popolarità” crescente è anche la diversificazione sempre maggiore dei termini ad esso legati o che lo rappresentano.

D’altronde l’aereo, come tutto ciò che ha la possibilità di volare, è sempre stato visto con invidia da parte di chi, come noi umani, di volare non è capace; così, quasi spontaneamente, si è mano a mano fatto strada nell’immaginario collettivo, nei nostri film,  e perfino nei fumetti, terra dei più piccoli, ricchi di fantasia. Ma una grande parte del simbolismo legato a questo strumento risiede nell’arte: dalla più minuta e sottovalutata, i francobolli, ai grandi quadri che portano con sé storie e progetti per un futuro ancora nascosto nel cuore degli artisti, soprattutto dei futuristi.

Anche se incredibile, ogni parte di questi strumento fantastico è costruita da mani umane, a partire da progetti, misurazioni e prove su prove. Dietro tutta questa “magia” c’è il sapiente intervento della scienza, della fisica, delle leggi che governano il nostro mondo: dettagliatissimi libri ne spiegano il funzionamento, interi capitoli insegnano ad usarlo correttamente.

Ma poter volare non è così facile, come ogni volta che tentiamo di superare la nostra natura, e per aiutarci nello scopo, pieghiamo la matematica e i numeri a nostro piacimento; studiamo il volo degli uccelli, l’angolazione che le loro ali assumono per soggiogare il vento e potersi librare in cielo, descriviamo il tutto con formule accurate e trasportiamo il risultato su carta. Così nascono il virosbandometro, i suoi numeri e componenti.

Inoltre come tutti gli oggetti scientifici prima di poter effettivamente creare regole e manuali d’uso a riguardo, c’è bisogno di un brevetto, un’idea accuratamente descritta da disegni e modelli, che ha superato controlli e prove. Dopo questo primo passaggio segue quindi, una vera e propria bibliografia, una scelta di dove e come meglio applicare le potenzialità dello strumento, e , di conseguenza, una serie di regole che permettano di usufruirne in modo sicuro: la normativa. Di pari passo vanno le vere e proprie istruzioni per l’uso dello strumento che, nel caso del virosbandometro, sono semplici e lineari.

Ciò che però è più invocativo per uno strumento di qualsiasi tipo è la sua “etichetta”, come noi lo visualizziamo e lo riconosciamo; quando infatti richiamiamo nella nostra mente un’idea, vediamo un’immagine dello stesso stilizzata, semplificata : il suo logo. Questo tipo di rievocazioni sono di solito usate per far arrivare un messaggio velocemente e in modo efficace, per esempio su un display di controllo per facilitare la lettura delle informazioni.

Tutto questo contenuto, queste informazioni fanno parte dello strumento, ne costituiscono l’anima e la storia, qualcosa di effimero e concettuale, qualcosa che crea collegamenti che nemmeno potremmo immaginare ad un primo approccio se non mettessimo la giusta attenzione.

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